Spero vi piaccia!
Materassilandia
Edie Didi mise un piede a terra
cercando la ciabatta che durante la notte era scappata. Mise pure l’altro piede
scalzo e, con entrambe le mani puntate sul letto, si diede la forza per porsi
eretta.
C’era qualcosa di diverso nel
pavimento. Non la sosteneva come aveva fatto un tempo! Si era forse offeso a
causa della sua scarsa voglia di calpestarlo? O forse era semplicemente andato
a fare una passeggiata assieme alle pantofole? La certezza era che sotto i suoi
piedi non si trovava, così ella cadde.
La povera Edie capitombolò pestando
le natiche su un terreno fatto di ovatta. Di fronte a lei, oltre alla stradicciola ove si trovava, si stagliava
una prateria di materassi ad acqua. Guardò dunque in alto ma della sua camera
non c’era alcuna traccia, solo spartiti pasticciati.
Cominciò ad intonare la musica scritta nel cielo e sbadatamente, camminando un po’ a granchio e un po’ ad aragosta, si spinse nella distesa. Si accorse che gli spartiti rappresentavano sigle dei cartoni animati tuttavia non riusciva a comprendere in quale posto buffo fosse capitata.
Constatato che ad un punto la stradicciola ovattata si interrompeva, sì voltò verso l’orizzonte e prese l’ardua decisione di attraversare la vallata. I materassi erano parecchio spessi e perciò faticava a salire sopra di essi.
Provò e riprovò a scalare gli ondeggianti oggetti e quando riuscì a domarne uno, esso le si rivolse contro facendola precipitare nuovamente sull’ovatta bianca. A quel punto ogni singolo materassino, infastidito dall’irruenza della piccola Didi, si eresse. Le ombre gigantesche oscurarono la dolce donzella intimorita.
Cominciò ad intonare la musica scritta nel cielo e sbadatamente, camminando un po’ a granchio e un po’ ad aragosta, si spinse nella distesa. Si accorse che gli spartiti rappresentavano sigle dei cartoni animati tuttavia non riusciva a comprendere in quale posto buffo fosse capitata.
Constatato che ad un punto la stradicciola ovattata si interrompeva, sì voltò verso l’orizzonte e prese l’ardua decisione di attraversare la vallata. I materassi erano parecchio spessi e perciò faticava a salire sopra di essi.
Provò e riprovò a scalare gli ondeggianti oggetti e quando riuscì a domarne uno, esso le si rivolse contro facendola precipitare nuovamente sull’ovatta bianca. A quel punto ogni singolo materassino, infastidito dall’irruenza della piccola Didi, si eresse. Le ombre gigantesche oscurarono la dolce donzella intimorita.
Improvvisamente al di là degli
sconfinati molleggianti materassi un nitrito di battaglia si frastagliò
nell’aria. Lo sconosciuto dal manto candido raggiunse velocemente Edie. Si
trattava del fidato Unicorno che avendo ingerito un quantitativo esagerato di
orsetti gommosi si era trasformato da peluche inanimato ad animale mitologico.
Raggiunta l’amica le starnutì addosso un arcobaleno scintillante che
solidificandosi sul gracile corpicino di Didi creò un’armatura molto
resistente. Ella si mise in sella al destriero e facendosi strada con il suo
corno sconfissero fino all’ultimo materasso ad acqua. E vissero felici e
contenti.
Un bacione
LaRaccontastorie
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