Ecco il mio primo racconto ad "episodi" pubblicato sul canale.
Ho appena condiviso su Youtube la terza pagina di questa storia. Ho tardato a registrare a causa del mal di gola.. che sta tornando...
Sotto vi ho scritto il testo.
Spero vi piaccia!
Un bacione dalla vostra pseudoscrittrice
Prospettive Differenti
PAG.3
Lui che fino a quel momento era rimasto di fronte a noi
giovani ed a fianco alla donna matura, si girò per orientare l’interesse. Cominciò
a parlare, stava spiegando ma non capivamo.
Lo fermai, educatamente, sperando che non si arrabbiasse. Afferrai
alcuni fogli e una penna. Tentai di farmi comprendere facendo degli schizzi,
pronunciando qualche parola chiave e con molti cenni.
Era decisamente comprensivo. Si mise accanto a me attendendo
un resoconto e muovendo la testa se capiva. Fortunatamente il consenso e la
negazione del capo erano universali.
Poggiata sul tavolo, mi espressi daccapo: disegnai degli omini
che rappresentavano i presenti. Raggruppai a destra me, mia mamma e mia sorella
e a sinistra lui; disegnai una casa che ci racchiudesse tutti e con entrambe le
braccia allargate in alto gliela mostrai; disegnai anche gli esseri che stavano
fuori in cortile. Dunque provai a domandargli il perché fossero qua. Lui volle
la penna. L’adagiai con un certo (quasi immotivato) timore sul suo palmo.
Sopra i nostri ritratti c’erano i nostri nomi. Mise il suo
con un alfabeto alieno. Era parecchio inutile essendo loro muti dato che non associavano suoni alle lettere. Utile, davvero.
“Almeno sanno scrivere” pensai.
Disegnò un cerchio al cui interno scrisse altri geroglifici
senza senso. Intuii che fosse il loro pianeta nel momento in cui sotto la casa
che avevo realizzato comparve un semicerchio che la sosteneva. Scrisse la loro
interpretazione di Terra ed io gliela tradussi in italiano. Mi ascoltava
attentamente quando parlavo.
Credetti che si trattasse di un comandante, di qualcuno che
dirigeva gli altri sconosciuti. Era entrato per primo e da solo. Non poteva
essere uno qualunque. Ciò nonostante era troppo affascinato da quello che gli
stavo comunicando per essere un superiore. Avrebbe potuto tenere i rapporti,
essere un messaggero o qualcosa del genere. Un tramite. Comunque poco valido
perché non conosceva la mia lingua.
Un brivido crebbe in me e ghiacciai quando dal disegno
cancellò il nome Terra per sostituirlo con quello del suo pianeta e viceversa
con le scritte nel cerchio all’angolo del foglio.
Si accorse della reazione che ebbi e parlò. Lo fissai vaga.
Non lo capivo e dunque perché si ostinava a parlare in quella lingua
sconosciuta?!!
“Ci vogliono portare sul loro pianeta” dissi a mia sorella
ignorando l’essere. Colui che parve offendersi dal nuovo atteggiamento. Ella mi
chiese il motivo ed io scossi la testa. Non lo sapevo.
CONTINUA...
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