Pure io come molti italiani ad inizio mese ho sprecato un
martedì sera della mia vita per vedere questo film in prima Tv assoluta. Un
film che ha vinto il Premio Oscar ed incuriosito perciò molte teste. Per cui
piena di orgoglio per la statuetta dorata vinta dall’Italia ho voluto
includere i minuti del film di Sorrentino nel mio bagaglio culturale.
Quando mai l’avessi fatto!
La Grande Bellezza
= La Grande Delusione
Codesta volta
l'Italia non é più rappresentata dalla pizza, mafia e turismo bensì mantenendo
lo stereotipo artistico come l’arte paesaggistica della natura
(meravigliosamente interpretata da Roma) e l’arte degli artisti umani (spesso
beffati a strani individui), qualche frase poetica e citazione, si aggiungono i
festini mondani nel tipico stile berlusconianio.
Dietro viuzze
costellate da messaggini di secondo grado (esempio: i soldi non portano la
felicità), il messaggio portante vuole rappresentare il degrado della bellezza
italiana dipingendo i borghesi come distruttori. Sarebbe pure un concetto
interessante se non fosse strutturato malissimo. La nozione viene nascosta e
sovrastata da riprese di elevato livello che disperdono l'attenzione. L’obiettivo
di tali riprese ricercate probabilmente era quello di superare la noiosa tecnica
italiana. Ciò però ha portato ad una carenza di originalità. Le inquadrature e
la struttura dello storyboad si accostano alla simmetria di Kubrick e Von Trier
per le sequenze metaforiche.
Tutto ciò offre una presentazione generale della storia
al mondo decisamente priva di personalità propria. Frasi fatte, a tratti
filosofiche che tentano di riempire quel buco che solitamente in un comune film
è chiamato trama.
Personalmente l'ho trovato particolarmente insipido e pretestuoso.
Capisco che ci si voglia esporre, si voglia raggiungere
il livello di cinema mentale e profondo rappresentato maggiormente all’estero
ma penso che si sia perso molto del proprio carattere.
È pesante tremendamente pesante! Non di quel pesante che
ti invoglia a vederlo concludere per curiosità ma pesante di quelli che dopo
due secondi cambi canale! E ve lo dice una che va pazza per le stranezze
filmiche alla Lars Von Trier..
Bhà, la metafora di riposo provvisorio dei fenicotteri mi
ha lasciata allibita..
Un bacione da LaRaccontastorie *disgustata ampiamente

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