martedì 25 marzo 2014

Parliamo di... La Grande Bellezza

Pure io come molti italiani ad inizio mese ho sprecato un martedì sera della mia vita per vedere questo film in prima Tv assoluta. Un film che ha vinto il Premio Oscar ed incuriosito perciò molte teste. Per cui piena di orgoglio per la statuetta dorata vinta dall’Italia ho voluto includere i minuti del film di Sorrentino nel mio bagaglio culturale.
Quando mai l’avessi fatto!

 La Grande Bellezza = La Grande Delusione


Codesta  volta l'Italia non é più rappresentata dalla pizza, mafia e turismo bensì mantenendo lo stereotipo artistico come l’arte paesaggistica della natura (meravigliosamente interpretata da Roma) e l’arte degli artisti umani (spesso beffati a strani individui), qualche frase poetica e citazione, si aggiungono i festini mondani nel tipico stile berlusconianio.



Dietro  viuzze costellate da messaggini di secondo grado (esempio: i soldi non portano la felicità), il messaggio portante vuole rappresentare il degrado della bellezza italiana dipingendo i borghesi come distruttori. Sarebbe pure un concetto interessante se non fosse strutturato malissimo. La nozione viene nascosta e sovrastata da riprese di elevato livello che disperdono l'attenzione. L’obiettivo di tali riprese ricercate probabilmente era quello di superare la noiosa tecnica italiana. Ciò però ha portato ad una carenza di originalità. Le inquadrature e la struttura dello storyboad si accostano alla simmetria di Kubrick e Von Trier per le sequenze metaforiche.
Tutto ciò offre una presentazione generale della storia al mondo decisamente priva di personalità propria. Frasi fatte, a tratti filosofiche che tentano di riempire quel buco che solitamente in un comune film è chiamato trama.



Personalmente l'ho trovato particolarmente insipido e pretestuoso.
Capisco che ci si voglia esporre, si voglia raggiungere il livello di cinema mentale e profondo rappresentato maggiormente all’estero ma penso che si sia perso molto del proprio carattere.
È pesante tremendamente pesante! Non di quel pesante che ti invoglia a vederlo concludere per curiosità ma pesante di quelli che dopo due secondi cambi canale! E ve lo dice una che va pazza per le stranezze filmiche alla Lars Von Trier..


Bhà, la metafora di riposo provvisorio dei fenicotteri mi ha lasciata allibita..


Ah, e.. COMPRA, COMPRA, COMPRA MARTINI!



Un bacione da LaRaccontastorie *disgustata ampiamente

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