martedì 21 gennaio 2014

Un po’ della mia storia: l’horror che ha rivoluzionato la mia vita

Non so se vi è mai capitata una cosa del genere: quando un avvenimento o un oggetto modifica la vostra esistenza e da allora saprete che ogni vostra azione verrà diretta da un pensiero unico, la realizzazione. Sì, perché questo film mi ha fatto capire ciò che desideravo da me stessa e dal mondo.




Iniziamo però per fasi.
Io sono un’appassionata di horror fin dalla nascita (ormai in ogni mio video o blog lo dico, sto diventando troppo ripetitiva!). Per farvi capire: a 4 anni guardavo giocare mio padre a Resident Evil sulla Sega Saturn.
Eravamo una squadra: lui manovrava il gioco stando sulla sedia di fronte al televisore, mia sorella con il block notes in mano appuntava ogni azione intrapresa dal personaggio ed io accanto a lei seduta sul divanone mi gustavo ogni svolta. Era troppo emozionante! Infatti,  abbiamo proseguito assieme anche con il secondo capitolo sulla PS1 e in seguito da sola ho concluso il terzo su PC. Purtroppo non ho potuto armeggiare con le altre PlayStation altrimenti li avrei posseduti TUTTI!!


Questo era un piccolo esempio per farvi capire all’incirca le mie origini da fan dell’orrore.



Di nascosto, sempre al periodo del primo RE, io e mia sorella durante le notti settimanali accendevamo la tv e ci sintonizzavamo sul canale MusicTelevision, la più conosciuta MTV. Che io ricordi vedevamo più frequentemente Anime come Ranma, lo show splatter di plastilina Celebrity Deathmatch e lo scorrettissimo cartone Beavis and Butt-Head. Potete ben intuire perché facessimo tutto ciò di nascosto! Eravamo piccine (lei è di quattro anni maggiore però comunque rimanevamo piccole) e mia mamma non gradiva il fatto che le sue donnine di casa assistessero a determinate scene violente o diseducative (in effetti non gradiva neppure che giocassimo ad uccidere gli zombie).





Però mi manca la MTV di un tempo’, l’MTV che ha cresciuto generazioni; ora è come fosse morta. Ancora ancora quando frequentavo le medie (all'incirca fino al 2008) qualcosina si poteva ancora sgranocchiare di quel canale. Ad esempio, io rimasi folgorata dall’Anime Nana (di cui devo conoscere la conclusione e perciò mi “toccherà” comprare i fumetti perché la creatrice se n’è andata in pensione -.- ) e il cartone animato degli animaletti che morivano con acrobazie sanguinolente Happy Tree Friends ma prima di tutto ciò la serie famosissima Buffy – l’ammazzavampiri. Si può dire che al seguito non ci fu più nulla di interessante. Adesso, non so se sia una fortuna o sfortuna, il digitale terrestre non prende la ricezione e quindi non esiste a casa mia, però anche se ci fosse stato non avrei saputo scegliere cosa guardare perché ormai è divenuto un canale per ragazzini (o meglio ragazzine) non come una volta che l’intrattenimento era indirizzato agli adulti. So che è un po’ un controsenso perché noi lo seguivamo da bambine però aveva un’atmosfera più aggressiva e trasgressiva che attraeva. Era assai più divertente.



Ovviamente durante l’adolescenza, seguendo le tracce di mia madre (sì, colei che non voleva che guardassimo pelli squarciate, fantasmi e mostri), rimanevo sveglia anche di notte per vedere quei film vietati ai minori. Così mi sono appassionata lentamente alla cinematografia horror.
Ho sempre visionato vari film, son cresciuta con le videocassette registrate (insegnare ad una fanciulla a piratare dai cartoni della Disney! E poi si stupiscono di tutti i film che possiedo… shhhh!). Non eravamo la classica famiglia che se ne andava in giro spesso, quindi stavamo a casa ad intrattenerci con essi. Certo, non passavamo la nostra esistenza a poltrire! Per qualche annetto nelle afose estati abbiamo visitato tutta la Puglia e un po’ di Calabria, inoltre avendo parenti in Sicilia avevamo la fortuna di essere ospitati là. In aggiunta avendo avuto per quattro anni un cane, possedendo un cortile ampio riducevamo al minimo le uscite ma cercavamo lo stesso di portarla a sgranchire le zampe in alcune domeniche. Insomma, non eravamo tipi da ristorante o centro commerciale ma ci piaceva stare a contatto con la natura, nelle giornate dell’ozio (quelle giornate in cui non sai cosa fare perché tutto sembra troppo faticoso) ci spaparanzavamo sui letti o divani ed ammiravamo la settima arte attraverso lo schermo.
Ciò è accaduto con tranquillità fino al divorzio dei miei. Non mi addentrerò nell’argomento perché non è di importanza fondamentale. Al primo capodanno dalla separazione io e mia mamma avevamo deciso di strafogarci di schifezze salate e dolciastre riesumando delle perle della storia del cinema horror. Non frequentando più mio padre e il fatto che mia sorella festeggiasse con gli amici mi ero spinta a rimanere assieme a mia mamma. Fino ad allora avevo considerato l’espressione “film horror” come due pure orette di scene insanguinate senza scopo, era un semplice hobby poco approfondito nella mia vita, persistevo nel stargli dietro solo per distrarmi. Da quel capodanno la mia concezione cambiò! Decisi che volevo saperne di più, volevo conoscerne ogni aspetto e sottogenere, volevo capire perché il terrore mi attraesse in quel modo. Sotto il consiglio di mia madre andammo a noleggiare in biblioteca alcuni film come The cube, The village, Profondo rosso e altri film di Argento, forse anche qualche film di Stephen King, Shining e uno o due film di serie B. Da lì in poi gli appuntamenti con le schifezze e i film horror si prolungarono fino a stabilire la Domenica dell’orrore. Ogni domenica, aiutate anche dall’installazione di Internet a casa mia (e già ho avuto la rete solo in prima superiore!), esorcizzavamo i nostri timori attraverso i lungometraggi storici che ho imparato a recuperare attraverso metodi poco legali. Di pirateria parlerò in un altro post credo. Adesso non è il  momento adatto.


Nonostante le molteplici maratone io non sono ancora diventata un’esperta del settore e ne sono felice. Quando lo diventerò significherà che la mia vita non avrà più un senso per proseguire.

Oltretutto per staccare dal filone del genere rosso abbiamo iniziato a setacciare altri generi più leggeri, cominciando dal thriller fino alla commedia. Ora come ora devo ammettere che alla pari dell’horror potrei accostare quei film complicati per i quali dopo la visione è necessaria una riflessione e una ricerca (un po’ come quelli di Lars Von Trier, per citarne uno).

Mi distaccai un po’ da questa mia passione durante le superiori. Avevo parecchi problemi, ero la classica adolescente “ribelle” che odiava la scuola e a causa di ciò il mio rapporto con mia madre si era danneggiato (tranquilli, ora è tutto a posto :P ). Alle superiori capii che la mia VERA vocazione fosse la scrittura perché attraverso essa potevo esprimermi al meglio. Cambiai due scuole, senza farmi bocciare, non sono mai stata stupida semmai testarda e impulsiva a volte.
Trovai la pace in un altro istituto in cui presi un attestato in terza superiore. Proseguii un po’ condizionata al quarto anno. Un errore fatale che se non avessi commesso non avrei posseduto ciò che ora so. Dico così perché non l’ho portato a termine, non era ciò che desideravo dal mio futuro. Proseguiamo.

Ricordo il 2012 come l’anno della rivelazione. Stavo lavorando nei panni di stagista in un negozietto di streetwear, i quali proprietari erano due membri di una band newmetal famosa nella mia città e di cui ero stata fan sfegatata alle medie. Già di per sé potete capire perché apprezzi così tanto quell’anno! Nonostante non li ascoltassi più (anche se tutt’ora mi piace risentire qualcosuccia in memoria dei ricordi) era comunque un avvenimento importante per me, perché li potevo conoscere dal vivo e farci amicizia. Poi si scoprirà che il cantante del negozio diverrà il mio insegnante di canto migliorando la mia sicurezza :P


Stavo lavorando nel loro negozio quando al termine dell’orario, salutando, uscii e mi avviai verso casa. Immediatamente ricevetti una chiamata da un’amica. Mi conferì che il nostro gruppo di 4 gatti aveva deciso di andare al cinema a vedere Dark Shadows. Non mi emozionava particolarmente vederlo tuttavia era stata una bella giornata quindi accettai. Appena arrivata a casa avvisai mia mamma dell’uscita e che non avrei di conseguenza cenato. Presto mi passarono a prendere e in super ritardo giungemmo al multisala. Lì avvenne il colpo di fortuna più grande che potessi avere nella mia vita. Il film era già iniziato e la cassiera non ci permise di entrare in sala quindi ci ritrovammo costretti a cambiare la nostra scelta. Non c’era granchè in lista ma osservando un titolo ricordai un Backstage visto su Coming Soon che mi aveva messo alquanta curiosità.


Ne informai la mia Compagna di film (un’amica che conosco dalle medie e che come me è una cinefila accanita) e confermammo con gli altri. Comprammo i biglietti al prezzo pieno di 8€ per Quella casa nel bosco. I soldi meglio spesi di tutta l’esistenza.


Già dalla comparsa sullo schermo gigante del titolo pensai che fosse la solita spiattellata in primo piano dei mostri per far urlare le ragazzine ignoranti. Fino a metà lunghezza lo osservai e lo scrutai con occhio selettivo… fino al capovolgimento dei fatti. Dai clichè banali che hanno costituito il perno dell’officina del terrore all’innovazione più sensazionale. Non so bene come esprimermi quando parlo di questo capolavoro perché ogni singolo attimo in cui rimembro le emozioni avute mi trascina in un vortice di euforia. Ho atteso quel momento per anni, ho atteso che un nuovo film mi riscaldasse cuore, vene e mi iniettasse un’adrenalina dimenticata! Dalla metà successiva del film capii che nulla in me sarebbe stato più lo stesso. Ogni due secondi mi voltavo verso la Compagna di film e le sussurravo: “è fantastico”, “non ci credo”, “no” :o

Ero incantata da ciò che vedevo. Ho amato, ammirato, osannato Drew Goddard..
Per la prima volta nella mia vita mi sentivo esplodere, avrei voluto urlare a tutti la magnificenza di cui ero venuta a conoscenza. All’uscita delle sale, all’esterno del cinema sia io che la Compagna di film eravamo rimaste allibite ma ciò non ci privava di esortare quello cui eravamo state testimoni.
Per la prima volta nella mia vita non scaricai quel film, attesi il dvd. E possederlo tra le mani l’anno successivo fu come ricalcare il suolo di quel cinema in quella stessa giornata.

Successivamente acquistai in lingua originale un libro contenente l’intervista al regista e allo sceneggiatore, la sceneggiatura, varie curiosità, bozzetti, scene del set e backstage, intervista al cast, e altro.. Cabin In The Woods - The Official Visual Companion (Titan Books)






















Se interessati potete acquistarlo su questo sito molto affidabile

Rimasi colpita quanto i film e le serie tv che quei due geniacci hanno realizzato potessero rispecchiare la loro sincera ironia attraverso l’intervista letta. Mi ha affascinato constatare quanto fossero reali, quanto fossero persone normali, come me o voi, quanto potessero essere simili a due amici d’infanzia che scherzando si consultano. Mi sono rispecchiata in loro due attraverso le risposte scritte.
Drew Goddard è un uomo che viaggiando, spinto dal suo desiderio di esporsi e inserirsi nel campo della sua passione, ha potuto conoscere e affiancare Joss Whedon, un fanatico del terrore. Hanno stretto amicizia ed hanno collaborato parecchio diventando fratelli. Se siete loro seguaci vi consiglio l’acquisto di questo libro perché vi farà conoscere e capire l’aspetto interiore di questi due personaggi.
Drew Goddard ha però ammesso di essere stato pressato dal suo amico a dirigere il film. L’idea di fare un film assieme era nata da Joss e assieme hanno concretizzato la sceneggiatura. Nello scrivere le battute si sono piazzati in una casetta isolata, a due piani. Proprio come la struttura del lungometraggio, Drew è rimasto sopra a descrivere l’ambiente superiore cioè dei ragazzi, Joss invece al piano terra ha descritto il sotterraneo laboratorio. Infine si son ritrovati ed hanno mischiato le carte. La decisione di prendere le redini del gioco è stata posta su un tavolo, Whedon era già ingarbugliato con altri progetti quindi ha lasciato che fosse il suo amico a realizzarlo anche se per tutto il tempo gli è stato affianco.
Questo film rappresenta un po’ la loro conoscenza, come si sono incontrati e conosciuti, rappresenta la loro unione fraterna e racchiude un po’ l’essenza dei loro vari lavori individuali e collettivi. Oltre a varie metafore e rappresentazioni della storia del cinema horror.
Drew ha ammesso di essersi divertito parecchio ma di preferire la scrittura e stesura di un film alla sua realizzazione. Si è messo in gioco e il risultato è stato positivo ma nonostante ciò non penso che ritroveremo al cinema un nuovo film diretto da lui.

Grazie a lui ho voluto cimentarmi nella realizzazione di un cortometraggio per un concorso non andato a lieto fine (per ovvi motivi). Grazie a lui ho capito che la mia VERA vocazione rimaneva la scrittura. Mi ha spinta a persistere in un momento in cui stavo perdendo le speranze.
Ho capito che nelle mie scritture volevo prendere qualcosa di passato, superato o conosciuto e rinnovarlo con una rivoluzione della storia o del personaggio. Volevo reinventare la storia di un mito, volevo, anzi voglio raccogliere le avventure classiche e modificarle dandogli nuova vita. Ho cercato di fare ciò nel romanzo che ho concluso nel 2013.


Bhè, è sicuramente una perla. Ed è sicuramente una perla che alcuni hanno rifiutato di toccare perché costruita dagli scarti un’ostrica in mezzo a tante superflue cozze.
Vi consiglio di guardarlo, gustarvelo senza aver prima visto o letto recensioni perchè è impossibile descrivere il film e giudicarlo senza mostrare spoiler. Penso che per apprezzarlo non ci sia bisogno di essere degli appassionati del genere (anche se aiuta a riconoscere le citazioni) perchè è talmente movimentato che ruba l'attenzione a priori.
Non ho voluto scrivervi la trama perché sarebbe stato uno spreco di spazio. Potete trovarla ovunque.  Non ho voluto scrivervi una recensione perché fin troppa gente l’ha voluto criticare. Ho voluto trasmettervi un pezzo di me e farvi capire o almeno tentare di farvi capire cosa rappresenti per me tale film.




Drew Goddard Filmografia:
Ha prodotto Lost, Alias.
Ha diretto Quella Casa nel Bosco.
Ha scritto World War Z, Quella Casa nel Bosco, Lost, Cloverfield, Alias, Angel, Buffy - l'ammazzavampiri, Robopocalypse.



Joss Whedon Filmografia:
Ha prodotto Agents of S.H.I.E.L.D., Molto Rumore Per Nulla, Quella Casa nel Bosco, Dollhouse, Angel, Firefly, Buffy - l'ammazzavampiri.
Ha diretto Agents of S.H.I.E.L.D., Molto Rumore Per Nulla, The Avengers, scena post credit Thor, Dollhouse, Serenity, Angel, Buffy - l'ammazzavampiri, Firefly.
Ha scritto Agents of S.H.I.E.L.D., Molto Rumore Per Nulla, The Avengers, Quella Casa nel Bosco, Dollhouse, Serenity, Angel, Buffy - l'ammazzavampiri, Toy Story - il mondo dei giocattoli.


Vi lascio il link al gruppo di Facebook sul cinema di cui sono amministratrice dove ogni tanto commento qualche film:
Il Cinema Nelle Vene


Un bacione da LaRaccontastorie

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