venerdì 4 aprile 2014

Parliamo di... The Vampire Diaries / Il Diario Del Vampiro

Devo dire che prima di realizzare questo post mi sono fatta un paio di domande:
Perchè scrivere di qualcosa che profondamente non sopporto? Cosa potrei mai dire che non è già stato detto?
Poi riflettendoci mi son ripetuta fra me e me che la scrittura in ogni ambito non deve avere obbligatoriamente una motivazione per essere attuata, deve solo essere scritta.
Perciò con questa perla di saggezza affatto saggia io mi propino di pigiar tasti sulla tastiera.


Fin da piccola ho amato alla follia i vampiri: seducenti, ammalianti, estremamente crudeli e superficiali, privi di obiezioni e perciò vivi per se stessi!  No, in realtà li ho amati a causa di Spike. Quel biondino platinato  ironico che perseguitava come uno stolker Buffy - L'ammazzavampiri. E tutt'ora con la brizzolatura e le rughe fa sognare le fanatiche della serie come lo son stata io. Dopo di lui ho amato il fascino dell'imponenza di Dracula in qualche film di cui ora non ricordo il titolo (ce ne sono stati così tanti che mi giustificherete, prometto di farmi una maratona e ricordare sia il nome dell'attore che il titolo del film). In seguito giunse Nosferatu: l'orrendo mostro, demone, non morto che pretendeva la vita di chiunque incrociasse o non incrociasse il suo castello. Il Nosferatu - il vampiro, non citato, originale nel suo silenzio di lungometraggio muto di Friedrich Willhelm Murnau e il Nosferatu - principe della notte di Werner Herzog nella sua versione in bianco e nero o colorata narrata.













E poi giunse Il diario del vampiro inutilmente trasformato al plurale nella serie televisiva (o meglio tradotto nel libro italiano al singolare e riportato nella lingua e trascrizione originale inglese nella serie).
Ora, voi mi chiederete il motivo per il mio volermi ferire volontariamente. Eh, mi piacerebbe rispondervi intelligentemente ma in questo istante mi sento un'idiota pura. Dovete solo sapere che a me piace far oltrepassare le mode e poi gustarmele. Belle o brutte che siano. Giusto per assaporarle e giudicarle.

L'anno scorso è uscita una collana di libri della Newton Compton Editore a 99 cent detta LIVE. Ho assolutamente preteso di possedere tutti i libri ignorando il loro contenuto. Lessi per primo il capolavoro Shakespeariano Amleto di cui mi innamorai pazzamente nonostante conoscessi già la trama. Non ci posso fare niente, se fossi nata nella sua epoca io e quel bel frontone calvo di nome William saremmo stati amanti!

Seguitai con Il sogno e la sua interpretazione di Freud (mi ha sempre ipnotizzata la psicologia anche se ammetto essere un pochino, leggermente, malato lo scrittore in questione per ovvi motivi sessuali). E successivamente per curiosità (sia tu dannata!) visto che stavo già guardando la serie di The vampire diaries ho pensato essere opportuno conoscerne la scrittura originale.
Perchè?!


Rimasi delusa ovviamente. La scrittura appariva simile a quella di una bimba delle elementari ed addirittura peggiore della mia al primissimo romanzo incompleto (che voi non leggerete mai.. muahahaha!).

Capisco e comprendo che l'indirizzo della storia sia propinato ad adolescenti con ormoni a mille e priorità stupide però non giustifica la cattiva mano della scrittrice. Soprattutto se codesto libro ha venduto milioni di copie! Esiste ancora gente che critica Twilight, la sua stesura in quanto regole stilistiche e contenuto effettivo, non comprendendo invece che si tratta di un ottimo prodotto di intrattenimento rosa all'opposto di questo. 
Non per fare la pignola ma avrò letto la congiunzione MA una decina di volte consecutive. Forse è colpa della traduzione, io non lo so. MA dove sono andati a finire i PERÓ, BENSÍ, EPPURE, e il resto???

Vi ho detto che quando lessi il libro ero a conoscenza della storia descritta dalla serie televisiva. Certo, nella prima stagione può essere piacevolmente seguita nonostante l'infantile trama. Però a stagioni avanzate come la terza o la quarta la pesantezza suprema della storia che si ripete fa calare sullo spettatore un velo di agonia. Per non parlare della quinta stagione dove pur di intrattenere spuntano tremila rivali e problemi in un'unica puntata. Ed in quel momento vien da dire "Ti prego, Dea Terra e Dio Oritteropo Maligno, farò qualunque cosa purchè questa serie finisca all'istante per mancanza di fondi!". Purtroppo essendo troppo impegnati vieni ignorato ampiamente.

Mi chiederete dunque: Perchè continui a guardartela se ti fa così tanto ribrezzo?
Quando iniziai a guardarla fu con mia mamma, al posto dei film singoli. Avevamo preso questo appuntamento nel quale nelle prime stagioni si era unita anche mia sorella. Era un momento per distrarsi tutte assieme e sentire il calore della famiglia. Mia sorella venne coinvolta con maggiore intensità e seguì le successive stagioni in streaming da sola. Mia mamma invece rimase appassionata per un paio di serie in più di me (io ressi solo la prima) ed essendo uguali, io e lei, siamo costrette a vederne la conclusione.

In realtà io non sono propriamente la tipica persona che se comincia qualcosa deve assolutamente vederne il finale. Ciò accade solo se un minimo l'attività mi ha coinvolto. Quindi fosse stato per me avrei abbandonato subito gli episodi. Tuttavia trattandosi di un ritrovo con mia madre continuo tutt'ora a farmelo andare bene.




Il mio preferito -------------------------------->


      che è durato troppo poco 







PS: Voglio farle vedere tutte le stagioni di The Walking Dead mentre attendo la quarta. Quello, sì, che è un piacevole prodotto nonostante la banalità degli accaduti. Ha un tempo di narrazione che mi piace parecchio!



Perciò riassumendo in poche frasi il mio giudizio:

IL DIARIO DEL VAMPIRO
Un libricino che si legge in meno di un giorno, scritto male ma che non ruba troppo tempo. Da leggere senza pretendere troppo e se si vuole avere un confronto con la serie televisiva.



THE VAMPIRE DIARIES
Nettamente differente dalla storia originale del libro (per fortuna). Un prodotto medio/basso, utile per rifarsi gli occhi sia maschili che femminili. Affatto coinvolgente.


Ricordate che non è un'opinione professionale quella che vi è stata appena esposta. É un semplice parere di un'appassionata di cinema e scrittura non troppo esperta. Sono l'abitante del pubblico.


Un bacione da LaRaccontastorie

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